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destionegiorno
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Silvia De Angelis
quando la mente si sveste, lascia trapelare
la parte più intima di sè stessa ... (continua)
La sua poesia preferita:
A sera
Quel lascito estenuante del giorno
a ridosso
d’un implume buio
mormora di confini
oltre il limite della bocca
mentre... leggi...
Nell'albo d'oro:
Complice di te
nell'intonaco sbiadito
d'un muro raffermo d'iridanti tocchi d'avorio
scorporo immagini di caldi tepori
carezzanti nel vespro dorato
riaccendono suasive atmosfere
di tue parole sottovoce
ampliate dal fascino d'un silenzio avvolgente
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Silvia De Angelis
Testate aggressive
Ribellione
Depredano matrici indiziarie d’eventi dolorosi
insinuando accosti audaci
nella berlina irriverente a spasmi laceranti
di coloro immersi nell’incaglio luttuoso
Nella cronaca martellante editano sfuggenze
farneticanti soliloqui inesistenti
Agghiaccianti inventive erompono un disagio solenne
forgiando uno spessore insostenibile
di risalite al culmine del nulla più assoluto
Questa poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.
Commenti di altri autori:
«Uno spaccato di pura verità, questa lirica. Troppo spesso i giornalisti, facendosi scudo di un diritto d'informazione abusato, aumentano lo strazio di congiunti di vittime e presunti colpevoli a carico dei quali vi è solo l'arroganza degli articolisti. Condivido e apprezzo molto.»
«E'purtroppo vero, spesso i media sfruttano il dolore altrui a proprio uso e consumo senza tener conto dei limiti imposti dal buon gusto e dal rispetto. La tua lirica condensa tutto ciò in versi dove uno stile aggraziato si fonde armonicamente al realismo di un tema tristemente attuale. Piaciuta davvero.»
«La nostra società vive perennemente in un "colosseo" dove i media organizzano squallidi giochi di cronaca dove l'unico scopo è sfamare la fame morbosa di una mentalità gretta, che non conosce rispetto e dolore... Sempre bello il tuo verseggiare.»
«Viviamo come iene, affamati di dolore e tragedie, quasi come se, la nostra misera e meschina vita, prendesse respiro nel tormento del mondo ... degli altri ... Giornalisti, lettori, spettatori ... belve in un arena chiamata vita ... Bella e condivido il pensiero, profondamente...»
«Parole vere, determinate, condivise, in una riflessione profonda e incisivamente coinvolgente. Un pensiero che, non lascia dubbi alle risposte, scritto col cuore e con l'anima. Bellissima ed egregiamente stilata!»
«Come non rimanere colpiti da simili versi – un esame di coscienza non comune s’imporrebbe in chi vuol approfittare, qualsiasi sia il motivo, di eventi che toccano il cuore.»
«Il cibo dell'essere umano, un fatto di cronaca a prescindere dal colore, rosa piuttosto che nero, è sempre attrazione e pare che, non me ne vogliano i media, ci sia una specie di masochismo dietro; questa l'impressione che mi risveglia l'autrice con questi versi, lettura apprezzata ...»
«per l'amore di vendere... del numero di lettori... molti in maniera vergognosa sfruttano anche i dolori più intimi della persona... una tragedia viene classificata in prima pagina o in seconda... siamo arrivati all'assurdo... condivido il tuo pensiero espresso poeticamente con stile raffinato»
«la brava autrice ci mette di fronte a verità assolute... pur di far notizia si passa sopra a sentimenti, dolori dell'essere umano si calpesta a volte la dignità...parole che condivido in pieno... molto apprezzata questa lirica ben proposta...»
«un pensiero quello dell'autrice che condivido, oggi i midia pur di far notizia non esitano a distruggere la reputazione delle persone, sbattere il mosto in prima pagina è consetudine oramai della macchina del fango, penso che molto ha perso ultimamente il giornalismo, complimenti notevole»
«maledetta odiense (si scrive cosi?), un testo che condivido in ogni parola, tutti i giorni assistiamo a questi scempi dai media, che non rispettano dolore, sofferenze, lutti ... tutto pur d'aggraziarsi un paio d'occhi in più... vergognoso»
«Sono come degli avvoltoi in cerca di prede... L'importante, per i media, è arrivare allo scopo... poco importa il deplorevole modo in cui ci arrivano... Un testo molto sentito e condiviso.»
«non sono più la voce della notizia, ma semplici servi dei podroni, ormai non vi è piùprofesione, non si cerca la notizia, ma la si inventa o la si elabora, molto piaciuta, complimenti»
«Quasi una denuncia questa ribellione di versi, esaurienti nel dare un messaggio di condanna ad un certo tipo di sciacallaggio giornalistico, dedito allo sfruttamento delle disgrazie altrui a scopo di lucro. Intendo quel maledetto principio di speculare sul dramma al culmine del nulla più assoluto, come ben dice l'autrice, esclusivamente per fare audience. E' un modo vile e mostruoso che fa diventare il giornalismo un reality della vergognosa. Un plauso all'autrice, le sue liriche trattano sempre tematiche di grande riflessioni sul ruolo della critica.»
«Una ribellione che ci sta tutta a cui non si può non unirsi per rimarcare gli eccessi che giornalisti senza scrupolo portano avanti nascondendosi dietro l'assunto del "diritto di informazione" per cui basta uno spunto per costruici sopra "castelli in aria" e denigrare a volontà con la cosiddetta "macchina del fango". Un messaggio ben costruito in chiave poetica.»