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destionegiorno
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Silvia De Angelis
quando la mente si sveste, lascia trapelare
la parte più intima di sè stessa ... (continua)
La sua poesia preferita:
A sera
Quel lascito estenuante del giorno
a ridosso
d’un implume buio
mormora di confini
oltre il limite della bocca
mentre... leggi...
Nell'albo d'oro:
Complice di te
nell'intonaco sbiadito
d'un muro raffermo d'iridanti tocchi d'avorio
scorporo immagini di caldi tepori
carezzanti nel vespro dorato
riaccendono suasive atmosfere
di tue parole sottovoce
ampliate dal fascino d'un silenzio avvolgente
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La vicenda del romanzo si svolge in un paese della Sardegna all’inizio del XX secolo. Lo sfondo della narrazione è il (leggi...) € 0,99
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Silvia De Angelis
Rituale di follia
Sociale
Miopi sguardi
nell’accettazione esemplare
d’un abominio immotivato
sferzante graffi di gelo.
Acerba consegna
di mani vibranti anima
a un coagulo d’assurda supremazia.
Accosta il vuoto
d’una scena devastante
a un palinsesto di filo spinato
trapelante una deriva di scheletri
fatiscenti angeli
d’un rituale di follia
Questa poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.
Commenti di altri autori:
«Versi potenti che roteano nell’aria come magli e poi si scagliano contro la ferinità esercitata da parte di uomini fanatici atti a sterminare donne bambini e vecchi solo ed esclusivamente per dimostrare una supremazia raziale dettata da folle vanagloria.»
«Sembrava di vederle quelle manine e quei visetti smunti appiccati al filo spinato in attesa di un sorriso e una carezza rassicurante. Con il susseguire dei tragici versi mi sono fatta un film nella testa, commovente e da brividi.»
«Qui l’uomo che si sente superiore e onnipotente non è più uomo, il cielo non è più cielo, i bambini non sono più bambini… in un rituale di orrenda follia che mostra qualcosa di incredibile: quello che l’uomo può fare ad altro uomo e non solo ad Auschwitz. Versi potenti ed apprezzati.»
«giorni da ricordare perché non si ripeta la storia, il potere, la supremazia, la razza pura superiore, ma riconoscerci fratelli e in questo 2020 la storia ci fa ridimenzionare nel pensiero, basta un banale virus e l’umanità viene decimata... la storia ci sia maestra.»
«Un rituale folle compiuto da uomini che ubbidivano a "ordini criminali e senza senso; nessuno aveva il coraggio di ribellarsi, di cambiare il corso della storia.
Bisogna pur dire che ci sono stati (anche fra i tedeschi) uomini GRANDI che hanno salvato la vita a molti ebrei, come ad esempio Oskar Shindler, poi c’è una GRANDE donna Irena Sendler, l’eroina della seconda guerra mondiale che salvò 2500 bambini ebrei e anche altri rimasti nell’anonimato. Bisogna RICORDARE sempre per fare in modo che questa catastrofe umanitaria non debba più ripetersi. Piaciuti i versi della sensibile Poetessa.»
«La follia, quando investe le menti malate di persone meschine, non conosce limiti... i corpi scheletrici, di adulti e bambini, fanno venire i brividi... gli sguardi spenti e rassegnati e la mancanza di forza per ribellarsi, fanno capire di cosa sia stato capace l’uomo... se di uomo vogliamo parlare... il termine più appropriato sarebbe quello di Mostro... un rituale di follia, che ieri come oggi, non si ferma... anche oggi ci sono esseri umani che subiscono violenze inaudite e tutto questo per colpa della cattiveria che s’insinua dentro le menti malate di persone senza cuore... Non dimenticare è obbligatorio... ma purtroppo, ripeto, in alcune zone del Pianeta si ripetono questi atteggiamenti folli. Poesia toccante che fa riflettere...»
«La follia degli uomini... un rituale del male così attaccato al nostro essere...
così capaci di inventare atrocità su altri uomini...
Quel sentirsi onnipotente su altri esseri...
piccoli o grandi che siano... uomini o donne...
su cui scrivere l’incredibile pazzia delle loro menti.
Momenti di un triste passato che deve far riflettere ...momenti che non dovrebbero più tornare ...
Ottima la struttura in un lessico di grande incisività emozionale.
l’Autrice...
Molto apprezzata...»